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Ciao a tutti ho 43 anni sono sposato con Tania e svolgo un lavoro che per fortuna trovo meraviglioso: quello di cercare di ogni anno di tirare fuori il meglio dai mie olivi. Si sono un imprenditore olivicolo e frantoiano, e questa sfida con le mie capacità e con la natura si rinnova di stagione in stagione trà successi e delusioni. Amo il mio lavoro anche perchè mi permette di stare a stretto contatto con il mondo dell'enograstonomia che è una delle mie passioni piu importanti; grazie a questo blog spero di riuscire a trovare tante persone con cui condividere i miei interessi e confrontarci su di essi.

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lunedì 15 marzo 2010

Ristorante Sud. Quarto (NA) 14/03/2010

Il compleanno di Tania mia moglie è da sempre complice di gite fuoriporta e di ricerca di interessanti scoperte gastronomiche. Anche ieri la tradizione è stata rispettata, partiti di buona ora abbiamo deciso di fare una passeggiata nell’area lacustre dei campi flegrei, e ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione di, quando il buon Dio sia stato generoso con questi nostri territori nel profondere a piene mani bellezze e suggestioni. Siamo arrivati verso le 11 sulle sponde del lago del Fusaro e ne abbiamo approfittato per una visita a quel gioiellino dell’architettura che è la Casina Vanvitelliana; edificata da buon Carlo Vanvitelli nel 1782 per Ferdinando IV di Borbone. La costruzione emerge tra le acque del lago come una casa incantata, costruita su una piccola parte di terre emerse, consolidata con grosse pietre, ha  una pianta dodecagonale. Costruita in stile tardo barocco si sviluppa su due livelli terrazzati; era utilizzata dal Re come luogo di riposo e per coltivare i suoi passatempi





Dal lago del Fusaro ci siamo poi spostati al parco archeologico di Cuma dove abbiamo avuto modo di visitare il famoso Antro della Sibilla cumana e ammirare le rovine dei templi di Apollo e di Giove posti sulla collinetta da cui si ammira lo spettacolo del golfo flegreo da Monte di Procida fino a Torre Gaveta



L'antro della Sibilla

















       
il Tempio di Apollo                                                                                         



Tra tante bellezze il tempo scorre veloce e fattasi ora di pranzo ci siamo portati in quel di Quarto grosso sobborgo nella periferia nord di Pozzuoli dove da circa un anno Marianna Vitale giovane e talentuosa chef ha intrapreso la sfida di portare una cucina di qualità e di livello in un contesto oggettivamente difficile.



IL Ristorante SUD si trova in una traversa del corso principale di Quarto, una volta individuata la traversa giusta fin dalla strada principale si intravede la semplice insegna del ristorante, arriviamo verso le 14.15 la sala è gremita, per fortuna noi avevamo prenotato e infatti l’unico tavolo ancora libero è il nostro in attesa del nostro arrivo. La sala è piccolina non più di 30 coperti arredata con gusto minimal chic e le pareti bianche danno luce e soavità al tutto il contesto. Appena entrati sul lato destro si apre una grossa vetrata da dove è possibili ammirare la cucina a vista con Marianna e i suoi giovani collaboratori in pieno fermento.




Dopo aver consegnato i soprabiti veniamo fatti accomodare al nostro tavolo. subito ci è richiesta la tipologia di acqua gradita e ci sono portati i menu per la scelta. È presente un menu degustazione composto di 4 portate a 35 euro che è possibile compilare a piacere scegliendo tra le proposte della carta, con l’unico vincolo che valga per tutto il tavolo. Decidiamo di optare per la carta e quindi subito dopo la scelta del vino caduta su un Cartizze Superiore di Valdobbiadene Canavel ci viene servito il benvenuto della cucina e cioè: Fagottino di pane con ricotta e ciccioli.



In effetti, è una specie di rivisitazione della mozzarella in carrozza solo che al posto della mozzarella trova posto una ricotta di ottima qualità farcita con prosciutto e ciccioli, il tutto su uno strato di salsa di pomodoro. Buono ma nulla di più.

Solo dopo l’appetizer ci sono portati al tavolo i pani che sono di vario tipo: bianco, con salumi, al pomodoro al finocchietto, alla paprica.

Per quanto riguarda gli antipasti sia io che mia moglie abbiamo scelto:

Polpo e Polpessa fritti su verdurine inconsistenti:


Veramente un gran bel piatto a partire da una materia prima di grandissima qualità: Il polpo e la polpessa sono fritti in maniera magistrale adagiati su un letto di verdurine croccanti al lato trovano posto una salsa alla senape, una di lattuga e una maionese all’aglio. Tutto l’insieme funziona molto bene le verdure donano freschezza al piatto altrimenti forse eccessivamente sapido, le salse poi si sposano perfettamente con il tutto e fanno sì che questo sia veramente un piatto molto riuscito.

Sui prima la mia scelta è caduta su: Linguine con spernocchie friarelli e pomodorini secchi


Questo piatto non era presente in carta e mi è stato proposto al momento della scelta come uno dei piatti del giorno; devo dire che il consiglio è stato molto felice , un trionfo di sapidità e di gusto, la dolcezza delle spernocchie si fondeva in maniera perfetta con la nota vegetale dei broccoletti il tutto poi esaltato dalla  mantecatura della salsa e dei pomodori secchi . UN gran piatto tanto gusto e bontà

Mia moglie invece ha optato per una magistrale Zuppa di pesce.



La qualità del pescato la cura nel disiliscare perfettamente ogni tipo di pesce ci ha consegnato una zuppa di pesce eseguita perfettamente che ha letteralmente conquistato mia moglie che di solito non ama moltissimo questo tipo di piatto.

Decidiamo di saltare il secondo e quindi passiamo direttamente ai dolci: la nostra scelta cade per entrambi su: u mousse di caffè con zabaione alla liquirizia e cioccolato



In effetti si tratta di una stratificazione formata da una mousse di caffe sormontata da una spolverata di cacao e con una salsa allo zabaione e liquirizia. Con il dolce ci siamo fatti servire un bicchiere di rum di cui non ricordo il nome se non che fosse 27 anni di invecchiamento e un bicchiere di un Icewine austriaco molto buono.





Conclusioni:

UN’esperienza davvero molto positiva a casa di una giovane e talentuosa chef che farà molto parlare di se. La nettezza dei sapori , la qualità assoluta delle materie prime utilizzate e la sua indubbia bravura faranno si che che questo locale possa diventare in breve tempo un rifemento per la cucina campana di qualità. Il fatto poi che questa sfida Marianna l’abbia voluta portare in un territorio difficile come il nostro non fa altro che aumentare i suoi meriti. Da parte nostra un grosso incoraggiamento a perseguire lungo questa strada sicuri che il successo che in buona parte è gia arrivato si consoliderà in futuro.

Conto finale 105,00 euro

giovedì 11 marzo 2010

Sabato 14 marzo 2009 - Un sabato a Marechiaro

Metti che sia il primo sabato del nuovo anno allietato da condizioni climatiche perfette molto più che primaverili, con un sole meraviglioso che riscalda il cuore e gli animi e che ti fa venire voglia di posti belli e di cose buone…. Metti poi che tutto questo coincida con il giorno del compleanno della mia consorte, per cui a tale concomitanza di eventi non si può non rispondere che con una gita fuori casa da qualche parte dove vedere cose belle e assaggiare cose buone.

Non vogliamo fare lunghi percorsi in macchina (si sa il bel sole rende anche un po’ pigri) e quindi mi ricordo che molte volte mi ero ripromesso di fare un giro dalle parti di Marechiaro a Napoli e non lo avevo mai fatto, l’occasione mi sembra ottima per colmare questa lacuna.

                                

Marechiaro - La spiagetta

Come ho già detto altre volte Napoli mi è nel cuore, amo tutto di questa città a partire dai suoi difetti. Ma i suoi pregi sono quasi inenarrabili. A Marechiaro non c’ero mai stato e superato l’assalto dei parcheggiatori abusivi, della ressa di auto lasciate un po’ dovunque lungo la stretta stradina che porta fino al piccolo borgo marinaro, superata anche la ressa dei molti altri napoletani che avevano avuto la nostra stessa idea, quello che rimane è lo splendore e la meraviglia di un posto e di un panorama che neppure i nostri atavici vizi e malcostume riescono a sminuire. Lo sguardo spazia su tutta Napoli , tutto il golfo è davanti a te, le stupende ville a mare della Posillipo bassa, poi il lungomare Caracciolo e la sagoma inconfondibile di Castel dell’Ovo e ancora più lontano i paesi vesuviani in fila uno ad uno si possono quasi contare con le dita fino ad arrivare al promontorio di punta Campanella, un altro piccolo passo di mare e poi il sogno di Capri nitida che si staglia proprio davanti. Il tutto in un mare pigmentato da mille vele piccole e grandi che fanno assomigliare il golfo ad una tavolozza di colori di un pittore impressionista.

















Il piccolo borgo con poche case quasi tutte trasformate in ristoranti i a partire dallo storico "Fenestella" ad altri più o meno noti, tutti però accomunati dal fatto di essere veri e propri luoghi di culto della ortodossia culinaria partenopea , qui Ferran Adria o le rivisitazioni culinarie non sono mai arrivate e da questo limite nasce anche la loro forza , sempre che venga rispettata la necessità di materie prime ineccepibili e di cotture rispettose delle stesse. Decidiamo di fermarci da Cicciotto a Marechiaro, in effetti la scelta è stata dettata più che altro dalla diponibilità di un bel tavolino all’aperto posto davanti al locale lungo la stradina che porta fin giù alla spiaggetta, dal nostro tavole tutte le meraviglie dei posti che ho descritto prima sono nostre compagne di pranzo.

Come dicevo in posti simili vuoi solo mangiare cose buone, le emozioni pensa a dartele la scenografia naturale, Cicciotto devo dire che ha mantenuto questo impegno, prima con uno piatto di ricci crudi aperti davanti a noi e serviti al naturale e con limone, e poi con i classici assaggi di antipastini crudi e cotti, i splenditi spaghetti ai frutti di mare (anche se la comanda era partita come paccheri ai frutti di mare) e l’ineccepibile frittura di calamari triglie e sarago; il tutto accompagnato da un vino bianco della casa frizzante al punto di giusto.

Loro Maesta: Spaghetti ai frutti di mare                          La fritturina calamari triglie e sarago

Non prendiamo il dolce perché decidiamo di fare una passeggiatina sulla spiaggetta, percorrendo la stradina del borgo. Il bel sole ci riscalda, rimaniamo un po’ a rimirare ancora le meraviglie del posto e poi decidiamo di metterci sulla strada del ritorno e anche corroborati dal vinello si frizzante ma non per questo meno efficace risaliamo con incedere barcollante ma felice le scalette che ci hanno condotto fino a questo angolo di paradiso. Piccola lotteria nel ritrovare la macchina e nel pagare il parcheggiatore che nel frattempo non era più quello di quando siamo arrivati e ci ri immergiamo nella Napoli del 2009 convulsa e sempre di corsa. Una bella giornata, passata in un bel posto, mangiando cose buone. Era quello che volevamo e quello che oggi per fortuna siamo riusciti a trovare.

A marechiaro c'è stà na fenesta....la passione mia c'è tuzzulea:

Casa Catullo - Fondi 01/03/2009




La primavera indubbiamente tarda ad arrivare quest’anno, infatti in questa prima domenica di Marzo che speravamo allietata da un bel sole tanto che avevamo deciso di fare una passeggiato sul litorale del basso Lazio, la pioggia è stata l’unica compagnia poco piacevole della giornata. La comitiva è quasi al completo oltre me è mia moglie questa volta sono presenti niente di meno che il Presidente e Consorte (leggi Maurizio ed Ersilia) nonchè il fido compagno Dimitri; basso Lazio avevamo detto e basso Lazio è stato: passeggiata tra i vicoli di Fondi e poi a ora di pranzo a Casa Catullo ovvero casa di Massimiliano Sepe, giovane e simpatico chef che in questa cittadina laziale esercita con passione la sua professione.

Il locale è piccolino situato proprio al centro di Fondi ai margini del centro storico, la saletta interna (in effetti nella bella stagione è disponibile anche un dehors esterno) non conta più di una ventina di coperti, però è arredata con gusto e trasmette serenità; la presenza poi sui scaffali dei migliori oli della produzione laziale mi mette subito di buon umore. Arriviamo in questo locale sulla scorta di svariate segnalazioni degli amici del Forum del Gambero che lo accreditano come un locale dalla cucina schietta e dalle materie prime ineccepibili. Fin d’ora posso dire che la nostra esperienza suffraga a pieno queste indicazioni.

Il Nostro tavolo

                                       Il Presidente e Consorte
Appena accomodati lo stesso Massimiliano si occupa di farci scegliere le acque e i pani e poi passa ad illustrarci i piatti presenti in carta tra l’atro abbastanza ricca , tutti optiamo per iniziare con l’antipasto Catullo consistente in una ricca sequela di assaggini di pesce e crostacei sia crudi che cotti: quasi impossibile ricordare tutte le proposte che ci sono state servite al tavolo ma tra di esse sicuramente meritano una menzione particolare, le stratosferiche canocchie appena scottate al vapore di una freschezza e sapore indicibili e il sublime soutè di vongole con foglie di alloro e zafferano , ma grandi comprimari in questa sequela di sapori marinari sono stati anche le ostriche di Gaeta, i sconcigli in insalata, l’insalata di calamari e gamberi, le patate e polpo cotto a bassa temperatura, le alici marinate in succo di arancia, e il crudo di pesce spada .




Il soute di vongolo con alloro e zafferano

  
L'insalata di gambero e seppie                                                          Gli ottimi sconcigli
Le freschissme canocchie                                                                       

 L'ottimo polpo con le patate

Su questa prima tranche del pranzo abbiamo scelto come vino lo chardonnay La Fuga di Donnafugata 2004, un ottimo prodotto con uno straordinario a mio avviso rapporto qualità prezzo:






Dopo l’antipasto peraltro reso abbondante dal numero degli assaggi, in ordine sparso abbiamo ordinato altri interessanti piatti tra primi e secondi e sicuramente da ricordare sono state le mie linguine con gamberetti e asparagi selvatici, per me il piatto migliore della giornata, molto buono anche i tonnarelli con seppie presi dal nostro Presidente alias Maurizio e il risotto ai frutti di mare che invece io e il presidente ci siamo divisi equamente, forse solo sul risotto per miei gusti personali ci sarebbe qualcosa da dire perché lo preferisco un po’ più all’onda. Il buon Dimitri e Ersilia consorte del Presidente insieme a mia moglie hanno optato per una zuppa di pesce servita in un grosso barattolo in vetro di quello in uso per i sott’olio a loro dire però hanno trovato il piatto non riuscitissimo.


Splendide linguine gamberi e asparagi                                 L'ottimo risotto alla pescatora

La zuppa di pesce in barattolo                                            Tonnarelli con seppiolina
 
 Su questi piatti abbiamo scelto di assaggiare un interessante Ghevurtztraminer di Hoffstatter 2004, un prodotto molto buono specie per me che amo i vini floreali ma proprio per questo stesso motivo non molto apprezzato dal caro Dimitri e Presidente.
 
 
 



Al momento del dessert io ho optato per un assaggio di pecorino locale con delle ottime confetture mentre i mie commensali si sono divisi tra un tortino di cioccolato dal cuore morbido e un interessante cremoso di ricotta. Sui dolci abbiamo fatto un giro di muffato della sala che ci sta sempre molto bene.


I miei pecorini                                                                Io e il compagno Dimitri
Alla fine il buon Massimiliano ci ha fatto assaggiare l’immancabile amaro di Fondi e qualche buon distillato, il conto finale è stato di euro 50 a testa.
Indubbiamente è stata una piacevole giornata passata a casa di un capace e giovane chef che fa della qualità della materia prima la sua arma principale insieme alla sua innata simpatia.

I miei piatti d'Autore



Ci sono piatti ma per meglio dire ci sono persone o luoghi per i quali a volte riesco a provare un innata simpatia , un innato idem sentire. Magari poi si tratta di luoghi o persone che mai ho visto e frequentato di cui ho solo sentito i racconti, letto interviste, visto fotografie; ma a volte anche questo poco basta nel farmeli sentire vicini, nel condividere il loro mondo e passioni. Tutto ciò mi accade particolarmente nel campo enogastronomico in cui a volte mi innamoro di profumi , di nomi, di immagini, di modi di fare e racconti del proprio lavoro. Ci sono tutta una serie di Chef e ristoranti culto ai quali a volte mi sento legato spesso senza esserci mai stato e dei quali seguo anche se da lontano il loro lavoro. Uno dei modi che ho per sentirmi vicino a questi miei miti gastronomici è a volte cercare di rifare a casa mia le loro ricette più famose o quelle che più mi hanno colpito, per questo voglio iniziare qui sul blog questa mia rassegna di cucina d’autore casalinga direttamente ispirata a queste mie muse a volte lontane a volte molto vicine.

Non potevo non iniziare questa mia rassegna se non con Aimo e Nadia Moroni, hanno il loro ristorante a Milano e come in molti altri casi ancora non sono riuscito ancora a varcare la soglia della loro casa, basta guardare una foto del loro locale e soprattutto di questa straordinaria coppia di artigiani della cucina per avere la rappresentazione classica della passione e dell’amore per il proprio lavoro; una passione e amore che non ha mai ceduto a compromessi di facili guadagni o sulla qualità dei prodotti che scelgono per la loro cucina. Aimo e Nadia rappresentano e sono dei veri maestri, e ogni giorno da quasi quarant’anni senza mai cedere di un millimetro rispetto i propri principi portano in scena nel loro locale il meglio della gastronomia italiana. Dallo sterminato menu ho cercato di realizzare come mio omaggio uno dei loro piatti simbolo:


Spaghetti selezione "Senatore Cappelli "al cipollotto e peperoncino


Per 4 persone

300 grammi spaghetti Selezione Senatore Cappelli – Pastificio Latini
300 grammi di cipollotto di Tropea pulito
100 grammi di pomodori ciliegia di pachino
2 spicchi di aglio
2 foglie di alloro
½ cucchiaino di peperoncino fresco tritato al momento
5 foglie di basilico
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
foglie di timo fresco
200 ml di brodo vegetale
6 cucchiai di olio extra vergine di oliva
20 grami di Parmigiano Reggiano stravecchio grattugiato
sale marino integrale.


Tritate l’aglio e tagliate a striscioline il più possibile sottili i cipollotti. In un tegame ampio far scaldare a fuoco dolce 3 cucchiai di olio con l’alloro. Unire l’aglio tritato e i cipollotti affettati e cuocere senza coperchio a fuoco dolce per 10/ 15 minuti bagnando con il brodo. Togliere dal fuoco, unire il peperoncino le foglie di timo e aggiustare di sale.
Tagliare i pomodori pachino a metà privandoli dei semi e tagliarli a cubetti.
Cuocere al dente gli spaghetti in abbondante acqua salata e unirli al condimento.
Far insaporire la pasta a fuoco vivace per un minuto e unirvi i filetti di pomodoro , prezzemolo e parmigiano. Aggiustate di sale e peperoncino e togliete dal fuoco. Servire in piatti caldi completando la guarnizione con il basilico tagliato a striscioline e il resto dell’olio a crudo.


E’ un piatto a mio parere straordinariamente complesso nei sapori anche se a prima vista molto semplice.
Questo è stato il risultato dei sforzi miei e di mia moglieTania:




giovedì, 19 febbraio 2009 Da Gennaro Esposito: La rece


Come promesso eccomi qua per raccontarvi del nostro pranzo di ieri chez Gennarino Esposito; per la prima volta da quanto scrivo di ristoranti (haimè troppi anni) mi aiuterò con delle foto le quali sono meglio di mille parole e permettono di condividere in maniera migliore cioè che abbiamo vissuto.



Che Gennaro Esposito abbia il suo ristorante in un angolo di paradiso è sicuro ma come tutti gli angoli di paradiso a volte sono davvero difficili da raggiungere , infatti ieri causa dei lavori che tengono chiuso il tunnel di Vico Equense sulla statale per Sorrento ci siamo dovuti sorbire una coda di circa due ore, motivo per cui abbiamo fatto il nostro ingresso poco trionfale alla Torre del Saracino verso le 15.10; poco male visto che come ci ha detto il solerte Ciro gli altri avventori non avevano avuto maggior fortuna e si erano accomodati da soli pochi minuti.




Mancavamo da circa due anni e mezzo e subito ho potuto notare le migliorie anche strutturali che sono state apportate alla sala e i nuovi arredi molto belli, ho apprezzato tra l’altro la mise en place sempre molto curata con in bella mostra su ogni tavolo (bonus per me eh eh eh) una bella bottiglia di olio dell’ottima azienda Russo di Vico Equense. Appena a tavola espletata la formalità della scelta del tipo di acqua, ci vengono portati i grissini caldi e i pani di tre tipologie diverse di cui ho assaggiato uno con salame napoletano veramente notevole.

Per quanto riguarda i vini con il bravo e capace sommelier abbiamo deciso per un assaggio abbinato di due mostri sacri della nuova enologia campana Il Greco Cupo di Piertacupa 2005 e il Fiano Villa Diamante Vigna della Congregazione 2003 . Una nota di merito va sicuramente per questo giovane professionista che non era ancora in forza allo staff di Gennaro Esposito nelle nostre precedenti visite che ci ha supportato con la sua competenza professionalità e garbo durante tutto il pranzo.



Devo dire che tra i due ho preferito di gran lunga il Villa Diamante la sua mineralità e la sua struttura imponente mi ha lasciato sbalordito, altrettanto buono il Cupo ma sicuramente un gradino per me sotto.

Prima di iniziare con le nostre scelte ci viene offerto l’appetizer costituito da due piccole fette di pan briosche che racchiudeva una deliziosa coda di gambero crudo, il tutto accompagnato da un calice di Dubl dei Feudi di San Gregorio nella versione da uve Greco.

Veniamo quindi alle nostre prima scelte:

Variazione di pasta di Gragnano con crudo di pesce:




E’ stata la mia scelta, che dire un piatto spettacolare nella presentazione e che in ogni singolo suocomponente racchiudeva una sorpresa di sapori e accostamenti. Personalmente ho trovato straordinari i tagliolini all’uovo con bianchetti che vedete posizionati al centro del piatto.


Cappesante arrostire con purea di broccoletti e salsiccia






E’ stata la scelta del nostro commensale Dimitri, io ho solo assaggiato la purea di broccoletti, a suo dire un piatto molte forte nei contrasti di sapore e che lo ha lasciato piacevolmente perplesso.


Zuppa di tarallo di Agerola con pesce azzurro






E' stata la scelta di mia moglie, qui tradizione e inventiva si fondono e danno vita a qualcosa di buonissimo, una crema derivante dalla commistione di brodo di pesce e tarallo di Agerola reso in purea in cui trovano posto buonissimi tranci di pesce azzurro il tutto reso ancora più intrigante da una granella apparentemente di mandorle e nocciole posta sulla zuppa.

Veniamo ora ai primi piatti io ho scelto:


Pasta mista di Gragnano con crostacei e frutti di mare







Ecco qui: grande tecnica, genialità e conoscenza del passato presente e futuro del proprio territorio dal punto di vista gastromonico danno vita ad un piatto davvero emozionante: La pasta mista, la stessa che si usa per la pasta e fagioli con formati e tempi di cotture diverse si unice magicamante a crostacei e frutti di mare in un piatto che è un esplosione di sapori ed emozioni allo stato puro.


Dimitri ha scelto invece

Ravioli di cavolfiori e pecorino con frutti di mare





Un altro grande piatto, questa volta veramente i primi assaggiati da Gennaro ci hanno fatto sobbalzare sulla sedia, in questa creazione c’è il trionfo della sapidità e di un connubio perfetto tra gli ingredienti del piatto. Veramente commovente è stato poi il perfetto abbinamento in questo caso con il Fiano Villa Diamante.

Devo anche aggiungere che sui primi mia moglie aveva preferito saltare per concentrarsi meglio sui secondi e i dolci, ma la cortesia e saggezza del maitre e della cucina in toto hanno fatto si che tutti e tre potessimo godere di un assaggio dei due primi scelti.


Veniamo ai secondi:

sia io che Dimitri scegliamo:

Baccalà al vapore e mantecato con rosso d’uovo e cipolla in purea
Grande materia prima che si esalta specie nella preparazione al vapore



Tania invece sceglie: Calamaro cotto a bassa temperatura con biotole e lardo





Anche qua una materia prima esaltante e esaltata dalla raffinata tecnica di cottura, il fondo aveva una consistenza incredibilmente cremosa e un sapore straordinario.


Prima dei dolci il nostro predessert è stato:


Purea di datteri con tegolina di mandorle

Molto buono

Subito prima dei dolci coadiuvati dal bravo sommelier scegliamo in abbinamento ad essi: un passito di Ghewurztraminer Terminum nel mio caso, Dimitri un calice di Muffato della Sala, mentre mia moglie invece ha optato per l’ottimo Nocillo de I Curti di Sant’Anastasia. Nel contempo ci arriva sul tavolo la piccola pasticceria veramente straordinaria per bontà.


Veniamo ai dolci:

la mia scelta: Stranocciole

Buono e divertente da sgranocchiare.


La scelta di Dimitri: Mousse di castagne

Buono


La scelta di Tania : Mela annurca al profumo di agrumi




Molto buono

Considerazioni Finali: Che dire in questi due anni e mezzo dalla nostra ultima visita Gennaro Esposito ha trasformato la sua Torre del Saracino in una vera maison del gusto e della raffinatezza, il suo genio e la sua cultura gastronomica peraltro sempre presenti e immutati sono oggi ancora più esaltanti da collaboratori vecchi e nuovi di grande vaglia. Il tutto gira perfettamente e ancora di più la dimostrazione è stata la nostra esperienza di oggi assolutamente esaltante benché lui non fosse sul ponte di comando a causa di malanni di stagione. Complimenti quindi a Gennaro Esposito per tutto ciò che ha realizzato e l’augurio nostro che conservi sempre tanto entusiasmo e voglia di fare per migliorare sempre di più.



Conto finale euro 382.00
Ciao a tutti