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Ciao a tutti ho 43 anni sono sposato con Tania e svolgo un lavoro che per fortuna trovo meraviglioso: quello di cercare di ogni anno di tirare fuori il meglio dai mie olivi. Si sono un imprenditore olivicolo e frantoiano, e questa sfida con le mie capacità e con la natura si rinnova di stagione in stagione trà successi e delusioni. Amo il mio lavoro anche perchè mi permette di stare a stretto contatto con il mondo dell'enograstonomia che è una delle mie passioni piu importanti; grazie a questo blog spero di riuscire a trovare tante persone con cui condividere i miei interessi e confrontarci su di essi.

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domenica 29 gennaio 2012

Natale 2011, tempo di festa di amici di cibo e di vini

Fin da piccolo ho amato il mese di Dicembre proprio perchè nel periodo piu buio dell' inverno e più intenso dal punto di vista scolastico,questo lungo tempo di festività che inizia in pratica  dall'otto Dicembre e si protrae fino all'Epifania rappresentava per me molte cose: il premio ad un anno d'impegno, il giusto festeggiamento per quanto si era fatto nel corso dell'anno, il bilancio delle cose brutte e belle che erano successe, ma anche un momento di riflessione di riposo e di riprogettazione per il futuro, un ritrovarsi con le persone importanti  della propria vita  tutti insieme, attendendo ad un evento religioso e sociale insieme.Tutte le piccole e grandi celebrazioni che si espletano in quei giorni sono la rappresentazione delle cose che ho detto prima. Oggi e sopratutto col mio lavoro  che proprio nel perieodo invernale raggiunge il suo culmine di impegno, e al tempo stesso il suo nuovo inizio, il Natale arriva come uno spartiacque benevolo tra le cose fatte e da ricordare  e quelle future da progettare e sperare. Tutto questo inserito in un contesto di calore, di presenza di persone care, dei piaceri della tavola e della convivialità. Anche in questo Natale 2011 tutti questi temi si sono riproposti e intrecciati, le persone care di famiglia, gli amici , le cene , i grandi vini hanno fatto si che la magia di questo perieodo si rinnovasse ancora un volta. Eccovene un resoconto.

Le festività natalizie come ho detto prima iniziano per noi già dalla sera dell'otto dicembre quando per tradizione si allestisce l'albero di Natale e il presepe, io ho la tradizione di farli entrambi, in verità l'albero di Natale è la cosa che ci porta via più tempo e impegno in quanto bisogna tirar fuori l'albero dalla scatola dove era stato riposto l'anno precedente e riaddobbarlo in ogni particolare: Per il Presepio la cosa è piu semplice, infati avendo acquistato ormai parecchi anni fa a San Gregorio Armeno  la struttura , l'unica cosa a cui mi limito è quella di inserirci i pastori, magari con qualche personaggio new entry acquistato per l'occasione e che si aggiunge ogni anno. Alla fine della serata dell'otto Dicembre in ogni caso sono pronti entrambi, salvo qualche serie di luci dell'albero che puntualmente si rifiuta di accendersi e che sarà prontamente sostituita nei giorni precedenti.
Ecco il nostro albero di Natale 2011 nella versione definitiva e corredato dei doni per i nostri amici e parenti.



Questo  è il Presepe 2011, non tanto sobrio vista la copiosa prensenza di luci ma tant'è a me piace molto gioioso.

Considerando che questo  è pur sempre un  diario enogastronomico allora devo per forza introdurre subito le tematiche a me tanto care del cibo e del vino, che specie nelle festività natalizie assumono più che mai,  un importanza  centrale;  infatti gia da settimane prima dell'arrivo del Natale i miei pochi momenti di libertà sono impegnati nell'organizzazione dal punto di visto enoico e mangereccio dei festeggiamenti,  si tratta di scegliere la batteria di vini e  i piatti che ci accompagneranno nel corse delle festività natalizie. Queste scelte non sono mai facili e vanno poderate e pianificate con attenzione.

Partendo dal primo impegno gastronomico delle feste natalizie il gran cenone della Vigilia di Natale,  da una parte c'è la stesura del menu della cena e dall'altra, l'abbinamento dei piatti scelti con i vini.  Per quanto riguarda i piatti, dato che il menù della Vigilia di Natale viene consumato a casa di mia suocere e oltre la presenza mia e di mia moglie, vede come nostri commensali anche mio cognato con moglie e figlio,  in omaggio alle tradizioni della casa, il primo piatto  è gia stabilito da consuetudini ormai decennali, per cui la scelta obbligata è costitutita da: spaghetti ai frutti mare, che vengono realizzati in loco da mia suocera, inoltre  è anche immancabile la presenza tra gli antipasti del baccalà in umido e tra i secondi del baccalà fritto in pastella, tutte preparazioni eseguite ancch'esse da mia suocera; tutto ciò premesso  l'impegno mio e di mia moglie è quello di individuare un antipasto e un secondo piatto da inserire nella struttura della cena di Vigilia nonchè i relativi abbinamenti enoici. Per quanto riguarda i vini quest'anno ho optato per :


Si sà che una cena di festa e tanto più la cena della Vigilia di Natale si inzia con un brindisi a base di bollicine, quest'anno ho scelto per la Vigilia  e un pò come filo conduttore di tutti i momenti di brindisi del natale  2011: Franciacorta Cà del Bosco Gran Cuvee Saten millesimo 2006, in effetti si  è dimostrata una scelta felice in quanto la selezione saten di Cà del Bosco si presenta morbida e setosa in bocca, senza risultare stucchevole, al naso si avvertono i tipici sentori di crosta di pane e frutta secca, in bocca morbido, equilibrato e di finale persistente. A mio personale giudizio 87/100.


A seguire ed accompagnare le varie portate della cena di Vigilia di Natale e anche poi per il gran cenone di fine anno, ho scelto un vino che rappresenta la grande rinascita enologica campana e cioè:


Marisa Cuomo Fior D'uva 2009. Grande vino campano prodotto nei splendidi territori della costiera amalfitana il Fior D'uva  2009 di Marisa Cuomo è un blendt di svariate varieta autoctone amalfitane, vino suntuoso e elegante, al naso  è un esplosione di frutta matura, pesche e banane su tutto, in bocca grasso e opulento forse in maniera un tantino eccessiva, ben rappresenta però il calore del terroir magico da cui proviene, ha degnamente accompagnato e supportato con la sua struttura monumentale tutti i complessi e saporiti piatti di cene importanti come quelle della vigilia di Napale e dell'ultimo dell'anno, e ha retto fin quasi ad abbinarsi in maniera egregia sui tradizionali struffoli. La mia personale valutazione di 85/100.


A latere della scelta dei vini poi l'impegno piu grande per la cena della Vgilia di Natale  è stato quello della scelta e preparazione di un antipasto e di un secondo e del dolce da inserire nella struttura della cena di vigilia di cui parlavo piu sopra, dopo attente riflessioni la scelta mia e di mia moglie  è stata la seguente:
Antipasto:
Scampi in padella con cuori di carciofini stufati e crema di patate all'olio extra vergine di oliva; mancando la foto di questo piatto ve ne farò una breve descrizione, su una base di purea di patate fatta senza aggiungere latte ma solo emulsionando alle patate dell'olio extra vergine di oliva, sono stati adagiati per ogni piatto tre code di scampi appena scottate in padella e alternate a cuori di carciofo sbollentati in acqua e conditi con un filo di olio extra vergine di oliva.

Secondo piatto: Involtini al forno di pescatrice e melanzane, farciti con gamberoni rossi.

Particolare degli involtini durante la preparazione.

Il piatto realizzato. Involtini al forno di pescatrice e melanzana, farciti con gamberi rossi.


Per quanto riguarda il dolce la scelta di mia moglie che lo ha poi realizzato è stata:


Tronchetto di cioccolato all'arancia.



Per il pranzo del giorno di Natale e del Primo dell'anno notoriamente a base di carne, mi sono affidato a due grandi rossi italiani:

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 Il primo che ha accompagnato il pranzo di Natale  è stato: Camelot 2007 di Firriato, un suntuoso blend di cabernet souvignon e merlot, vino siciliano di grande struttura che esprime già dal colore nero impenetrabile la forza del terroir da cui proveine e dei vitigni che lo compongono. Al naso è un esplosione di mora, ciliegia sotto spirito, liquirizia, aromi penetranti e violenti. In bocca si sente forte la componente alcolica, la trama tannica è evidente ma non completamente risolta, si avverte infatti ancora una certa durezza. Col passare dei minuti è prevalsa la morbidezza che ha reso piu piacevole la beva. Finale molto piacevole e lungo in cui ristornano le senzazioni olfattive. A mio personale giudizio 85/100.
 

Firriato Camelot 2007
 
Per ciò che concerne la parte puramente Gastronomica del pranzo di Natale, venendo esso dopo le grandi libagioni della cena di Vigilia ho  scelto un menù ridotto che non ci appesantisse ulteriormente dopo la scorpacciata della sera precedete, per cui abbiamo inziato con un leggero antipasto a base di Prosciutto San Daniele e melone e una misticanza a base di puntarelle e rughetta, proseguito con cappelletti in brodo di bollito di carne vaccino e di seguito un assaggio di carne del bollito, a chiudere gli immancabili struffoli, panettone artigianale e limoncello. 
 
Vigilia di Primo dell'anno.
Per il gran cenone della cena di Vigilia del primo dell'anno essendo noi ospiti a casa di mio cognato Enzo ci siamo limitati a contribuire alla buona riuscita della serata fornendo il supporto enologico costituito dal Saten di Cà del Bosco e dal Fior D'uva di Marisa Cuomo, entrambi i vini si sonomo mostrati anche in questo caso all'altezza delle aspettative, e il Fior d'uva in particolare ha trovato il suo matrimono d'amore con lo straordinario capitone alla brace magistralmente eseguito da mio cognato Enzo. Il nostro contributo gastronomico si è limitato al dolce da gustare a fine cena e mia moglie per l'occasione ha realizzato una nuova versione di:
 

Piramide glassata di profitterol allo zabaione.
 
 
L'ulitmo impegno enogastronomico di queste festività natalizie è stato il pranzo del primo dell'anno svoltosi come di consuetudine a casa di mia suocera  e a visto la partecipazione del parentato al gran completo. Come già detto per quanto concerne la parte enoica a parte l'immacabile brindisi col saten di Cà del Bosco l'urto del pranzo prettamente a base di carne è stato assorbito  maginficamente  dal: Sagrantino di Montefalco Colpetrone  2006:



 Il Sagrantino di Montefalco  è uno dei vini rossi piu affascinanti del panorama vinicolo italiano, grande struttura e potenza unita ad eleganza e sobrietà lo fanno un vero protagonista dell'enologia di qualità italiana. In particolare il Sagrantino di Montefalco Colpetrone 2006 ha egregiamente rappresentato la nobiltà del vitigno, la sua struttura monumentale  e la potenza del millesimo in particolare non hanno intaccato l'eleganza  del vino, i tannini perfettamente risolti rendevano la beva piacevole e con un finale interminabile. Le prepotenti note olfattive  di frutti rossi e le note terziarie di grafite e cuoio trovavano perfetta corrispondenza in bocca. Vino esaltante al mio personale giudizio 90/100 e vino delle feste  2011

Per quanto riguarda la parte gastronomica l'impegno del pranzo di primo dell'anno è stato sostenuto in toto da mia cognata Paola che si  è occupata di preparare le portate che abbiamo assagiato, per quanto ci riguarda il mio particolare impegno  è stato limitato nella preparazione estemporane di un antipasto :

Timballo di chiodini e melanzane in foglia di melanzane con cialda di  pancetta croccante, a latere un assaggio di patata in umido con crema di baccalà.:




Che dire la fatica delle preparazioni e il rammarico per i chili in piu presi durante queste feste si dissolvono magicamente al pensiero del piacere di questi momenti per cui il desiderio  è solo quello di rifare tutto al più presto.

AUGURI A TUTTI.




sabato 21 gennaio 2012

Ritorno a “SUD” 08/11/2011

Ennesimo ritorno da Marianna Vitale e il suo Sud. Il Ristornate aperto nella natia Quarto da Marianna e il marito è ormai diventato un riferimento sicuro per gli amanti del mangiar bene non solo napoletani. Del resto l’ottima mano della chef in cucina si sente e col passare del tempo notiamo una sempre maggiore sicurezza nelle proposte che arrivano in tavola. Evoluzione anche riguardo la struttura stessa del locale che si fà sempre più accogliente. Dell’ampliamento della sala già avevamo parlato durante la nostra scorsa visita, questa volta osserviamo che anche l’arredamento è stato migliorato e alle pareti fanno bella mostra di se opere pitto/scultoree di un interessante autore napoletano. Ma veniamo alla nostra esperienza di oggi 8 dicembre 2011:

Interessante il gioco di assaggi e consistenze marine e vegetali presente nei cinque bicchierini dell'antipasto scelto da mia moglie.

Il mio antipasto  si articolava in un sapido connubio tra un arancino e sconcigli



Il primo preso solo  da me è stato: Bavette con quinto quarto di calamaro, interessante l'utilizzo i questo piatto delle interiora del calamaro per ottenere un condimento molto sapido .



Esecuzione ineccepibile sui secondi del trancio di pescato del giorno; in questo caso una spigola con carciofi funghi in purea di patate.



Al momento del dessert io scelgo un interessante rivisitazione di pane olio sale e cioccolata


La coereografica ananas presa da mia moglie.



martedì 17 gennaio 2012

Vairo del Volturno 01/11/2011

Renato Martino oltre ad essere uno dei professionisti della cucina più seri e preparati che conosco, è prima di tutto un amico, forse per questo nonostante le innumerevoli volte che sono stato ospite nel suo locale è la prima volta che mi accingo a scrivere una recensione di una mia esperienza presso il Vairo De Volturno. MI sono deciso a farlo perchè Renato oltre che essere un caro amico come ho detto prima è soprattutto un professionista serio e preparato, e la bravura e passione che mette nel proprio lavoro mi permette di poter scrivere di lui senza timore di parzialità. Il Vairo del Volturno è stato il primo ristorante della provincia di Caserta a potersi fregiare della stella Michelin , Renato Martino ha preso in mano le redini di questo locale ormai qualche decina di anni fa, con un lavoro durissimo e una ferrea volontà è riuscito a trasformare quello che era un buon locale tradizionale di paese come ce ne sono tanti, in un vero laboratorio di alta cucina territoriale. Infatti il grosso merito di Renato Martino è stato proprio quello di aver per primo in provincia di Caserta e tra i primi in Campania scoperto la grande cucina creativa territoriale, prima di tutti ha puntato sui prodotti straordinari della nostra tradizione agricola e zootecnica, mozzarella, carne di bufalo, maiale nero casertano, agnello laticauda, hanno trovato in questo ristorante la loro  rivincita, prima che molti altri in seguito facessero propria questa primigenitura. I suoi piatti affondano sempre le radici nello straordinario patrimonio gastronomico dell’alto casertano, ma anche le più ardite rivisitazioni sono scevre da ogni pericolo di snaturamento di tali prodotti.

Venendo da anni in questo locale ho potuto notare quanto lavoro oltre che in cucina Renato Martino ha profuso anche in sala, formando e migliorando la squadra di collaboratori che lo assistono e rendendo il locale sempre più piacevole e accogliente con continue migliorie strutturali e di arredamento. La sala che prima appariva molto grande e un pò dispersiva è stare resa elegante con delle boiserie e dei separé in legno che creano spazi molto più intimi e raccolti.

E’ mia personale tradizione di essere a pranzo al Vairo nella festività del 1° Novembre, e anche quest’anno non mi sono sottratto a tale consuetudine. Il Vairo propone vari percorsi degustazione, inoltre da qualche anno è presente anche una interessante offerta di piatti di pesce proposti in giornate definite. Scorrendo la carta subito mi accorgo delle novità presenti rispetto alla mia ultima visita, per cui dopo aver assaggiato il benvenuto offertoci dalla cucina:



Quenelle di ricotta di mucca adagiata su una riduzione di pomodoro.


Decidiamo con mia moglie di inziare il pranzo con :


Guazzetto di "insalata di rinforzo" alla napoletana con trippe, stoccafisso e alici: un interessante zuppa fredda in cui sono presenti tutti i classici ingredienti del insalata di rinforzo.


Proseguendo la nostra degustaizione come primo piatto scegliamo:


Tubettoni con pancetta di maiale nero casertano, patate e provola affumicata: perfetto il connubio della pasta di Gerardo Di Nola e le patate e pancetta di maiale nero casertano.




Sui secondi piatti con mia moglie andiamo su scelte diverse per quanto mi riguarda sono deliziato dalla stupenda variazione di:


Anatra alla pesca e ginepro.



Mia moglie invece opta per un più tradizionale ma non meno buono:


Pollo ruspante con polenta di mais e patate.


Le qualità dello chef unite alla qualità delle materie prime utilizzate e alla bontà delle preparazioni rendono l'ersperienza presso questo ristorante sempre entusiasmente e foriera di nuovi ritorni.