Anche se la primavera quest'anno stenta ad arrivare è giusto, visto che siamo ad inizio aprile, tirare le somme delle degustazioni di questo autunno-inverno e ricordare le belle bottiglie che ci hanno tenuto compagnia e riscaldato.
Marzo 2013 Faro Palari 2005
Il Faro, dell'azienda agricola Palari di Salvatore Geraci è un affascinante vino siciliano composto da un blendt di uve autoctone tra cui il nerello cappuccio e nerello mascalese. Alla vista si presenta di un rosso robuno intenso; stiamo degustando l'annata 2005 e il tempo non ha scalfito nulla della vitalità cromatica del vino, al naso si motra perfetatmente evoluto, si palesano forti note di marasca matura e dolce, vaniglia e interessanti note terziarie di cuoio e torrefazione. In bocca è ampio perfattemente contemporaneo, ben equilibrato, con la nota alcolica ben integreta e supportata da una spalla acida che libera il vino da qualsiasi pericolo di stucchevolezza. Al palato le note di marasca dolce si ripresentano accompagnate anche da intriganti echi di liquirizia e note balsamiche. Il trascorrere del tempo esalta il vino nel bicchiere con una progressione esponenziale delle caratteristiche organolettiche. Il finale è lungo e ci consegna un vino di un eleganza assoluta meritando la fama di essere uno dei vini italiani che più si avvicina ai grandi vini di Borgogna. N.P.G. 91/100.
Dicembre 2012 Gaya & Rey 1999
Vanto dell'enologia italiana, il Gaya & Rey è forse l'unico bianco italiano da uve chardonnay capace di competere e in molti casi vincere con i grandi bianchi d'oltralpe, è sempre una vera emozione quando si riesce a sedere intorno ad un tavolo con amici veri e bere simili gioielli.
Alla vista il giallo paglierino carico ci inonda di luce dal bicchiere, siamo di fronte ad uno dei vini bianchi piu affascinanti della produzione enologica mondiale, famoso per la sua capacita d'invecchiamento e per la sua monumentale struttura. Abbiamo la fortuna stasera di degustare l'annata 1999, sono passati 13 anni dalla vendemmia di questo vino che sono serviti solo a renderlo straordinario. Appena versato nel bicchiere siamo avvolti da note balsamiche e di frutta bianca, in bocca ne apprezziamo la potenza unita all'eleganza della beva, conquista le papille gustative senza monopolizzarle, infatti dopo aver bevuto la straordinaria componente acida ripulisce subito il palato e lo rende desideroso di una nuova esperienza gustativa. Col trascorrere del tempo al secondo bicchiere il vino mostra il meglio di se, la carattaristiche organolettiche di 10 minuti prima si sono decuplicate in intensità e qualità, inoltre appaiono evidenti note di torrefazione, il tutto rimane sempre bilanciato da una componente acida monumentale che rende ogni sorso come se fosse il primo. Beviamo a questo punto con riluttanza quasi, ci piacerebbe avere la forza di volontà per attendere le cose straordinarie che questo vino ci potrebbe regale dopo un ora ancora di attesa nel bicchiere. Ma alla fine beviamo gli ultimi sorsi senza rimorsi. N.P.G. 96/100
Marzo 2013 Donnafugata Lighea 2011
Donnafugata è una delle cantine Siciliane più storiche e prestigiose. Negli ultimi anni è stata capace di dare attraverso i suoi vini un vero compendio dell'enologia sicula, stasera in degustazione abbiamo un suo gradevolissimo bianco il Lighea 2011, da uve zibibbo quest affascinante vitigno siciliano conosciuto per lo più in versione passita, dà vita a vini dolci di grande piacevolezza e notorietà. Nella veste di bianco secco non di meno apprezziamo molto questo vino. Al naso subito siamo colpiti da forte noti floreali, agrumate e di frutta esotica, in bocca dove temevamo un eccesso di untuosita , si mostra invece molto fresco e di piacevole beva. Il finale è persistente e di buona intensità. N.P.G. 82/100
Gennaio 2013 Brunello di Montalcino Castello Banfi Riserva Poggio all'oro 1995
Ennesima degustazione di un esponente della nobile famiglia enologica dei brunello di Montalcino, nel caso specifico la riserva 1995 di Castello Banfi Poggio all'oro. Purtroppo al momento di versare il vino nel bicchiere il colore tradisce subito un'avanzata fase ossidativa, al naso il vino conferma le sensazioni visive
infatti note di frutta surmaturata sono evidenti, la stessa cosa succede in bocca dove la materizzazione è evidente. Gli echi di una pur monumentale struttura del vino che cmq si avvertono non fanno altro che aumentare il rammarico per non aver bevuto questo vino quanto sicuramente avrebbe potuto dare delle emozioni straordinarie. N.P.G. Senza Voto
Novembre 2012 Guinot Blanquette del Limoux
Comprai ad inizio novembre una cassa di 8 bottiglie di questa interessante couvee di casa Guinot, e devo dire che ci hanno accompagnato durante tutte le festivita Natalizie 2012, in effetti è un interessante bianco spumante metodo classico da 100% uve Mauzac, è una couvee relativamente giovane, alla vista si presenta di un gradevole colore giallo paglierino carico, al naso piacevoli noti di frutta bianca, in bocca è preciso e persistente, gradevole, con echi lontani di limone.Nel complesso un insieme armonioso e molto piacevole. Un buon prodotto dall'ottimo rapporto qualità prezzo. N.P.G. 84/100
Dicembre 2012, Luce della vite 1999 Frescobaldi-Mondavi
Il luce della vite è stato il primo esempio di vino italiano prodotto in joint -venture con un azienda d'oltreoceano, in questo caso i Marchesi Frescobaldi nel 1996 insieme con la californiana Mondavi hanno dato vita ad un grande vino mettendo in comune il meglio in quanto a conoscenze tecniche , tecnologie e vitigni. Il Luce della vite è un sapiente blendt al 50 % di Cabernet Sauvignon e San Giovese. In degustazione questa sera abbiamo l'annata 1999. Il vino appena versato nel bicchiere mostra toni che virano sul rosso granata con minime tracce del tempo trascorso, al naso le note olfattive tipiche dei vitigni che lo compongono appaiono subito nette, infatti apprezziamo note di frutti di bosco, il classico peperone verde, una nota speziata molto piacevole, purtroppo notiamo che in tutto questo, fa difetto l'intensità delle percezione, che non supera una sufficienza, che per un vino di tali potenzialità è davvero poca cosa. Lo stesso succede nella fase gustativa: in bocca non si palesano difetti evidenti, riconosciamo al palato le sensazioni olfattive ma sia la struttura sia la lunghezza e piacevolezza della beva sono molto ridotti e comunque non all'altezza della bottiglia in esame. Tutto ciò tenendo presente il valore della bottiglia e dell'annata e delle precedenti esperienze avute con questo vino, rappresentano una vera delusione per quanto poteva essere e non è stato. N.P.G. 80
Febbraio 2013. Ornellaia 2000 Tenuta dell'ornellaia
Davanti a certi vini ormai straconosciuti e stra apprezzati c'è poco da dire, solo chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dal piacere che un prodotto di altissimo livello come questo può dare. Stasera in degustazione un grande Ornellaia in piena forma, tutte le straordinarie caratteristiche che hanno reso celebre questo vino appaiono subito evidenti. Al naso, il vino è complesso e ricco, molto intenso, note di peperone verde e note speziate ci avvolgono , arrivano poi anche le tipiche note terziarie di grafite e cuoio, in bocca è un esplosione di frutti di bosco, cacao, di nuovo spezie, note di sottobosco, il tutto racchiuso da un eleganza che fa in modo che nulla sia fuori posto o stonato o eccesivo. Il finale come al solito è potente e lunghissimo e dopo l'ulitma goccia c'è sempre il rammarico che sia davvero l'ultima. N.P.G. 91/100