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Ciao a tutti ho 43 anni sono sposato con Tania e svolgo un lavoro che per fortuna trovo meraviglioso: quello di cercare di ogni anno di tirare fuori il meglio dai mie olivi. Si sono un imprenditore olivicolo e frantoiano, e questa sfida con le mie capacità e con la natura si rinnova di stagione in stagione trà successi e delusioni. Amo il mio lavoro anche perchè mi permette di stare a stretto contatto con il mondo dell'enograstonomia che è una delle mie passioni piu importanti; grazie a questo blog spero di riuscire a trovare tante persone con cui condividere i miei interessi e confrontarci su di essi.

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venerdì 12 aprile 2013

Tempo di asparagi...finalmente

Anche se quest'anno sembrava non dovesse arrivare mai , nell'ultima settimana la primavera sembra essere esplosa , in giro per la campagna è uno spettacolo di colori e profumi, e insieme con la primavera gia da piu di un mese i miei amati asparagi selvatici hanno fatto la loro apparizione. Ne sono ghiottissimo: non vedo l'ora che le fredde giornate invernali inizino ad intiepidirsi  pensando al momento in cui spunteranno fuori dal terreno. il tempo anche quest'anno è giunto e la qualità sembra ottima, gli asparagi sono essenziali nella mia cucina perche oltre ad essere l'ingrediente principale della mitica frittata di Pasqua mi piace utilizzarli a tutto campo.

Ecco le ultime preparazioni a cominciare proprio dal must pasquale:


Frittata con asparagi, verza d'aglio, sasiccia di maiale nero casertano e caciotta fresca

Nella versione della Pasqua 2013 sono state utilizzate 23 uova






Spaghetti di gragnano con asparagi e gamberetti di nassa





Sformatino di riso e asparagi su vellutata di asparagi e alloro




mercoledì 3 aprile 2013

Kresios cucina d'autore a Telese 20/08/2012



Peppe Iannotti  è uno dei  più talentuosi chef che per fortuna, da un po di tempo, nella nostra bella Campania  spuntano come funghi; questo pero non vuol dire che lui sia  l'ultimo arrivato anzi.... Peppe Iannotti da piu di dieci anni da prova del suo talento e delle sue capacita prima nell'osteria nel centro storico di Castel Venere adesso nella splendida struttura multifunzionale che  creato a Telese. Qui si sta conquistando le ribalte della cronaca non solo locale  e regionale ma nazionale, e chi lo conosce ormai da tempo sa bene quanto questo sia del tutto meritato. Veramente suggestiva la nuova location del suo Kresios: di fascino, rispettosa dell'antiche volumetrie e architetture della zona , ma al contempo negli interni grande uso di design e tecnologia , sia nell'allestimento della splendida cucina a vista e della sala ma anche nella spettacolare cantina che il cliente vede dall'alto sospeso su un passaggio che porta all'interno della sala ristorante; multifunzionale inoltre perchè proprio come va di moda oggi qui non solo di ristorante si tratta ma di una struttura che ha un orario quasi continuo tra i servizi di pranzo e cena passando per i vari momenti della giornata in cui si trasforma in sala da the oppure lounge bar per aperitivi, oppure sala degustazione e non da ultimo anche negozio di gastronomia dove  è possibile acquistare i grandi prodotti e vini che lo chef selezione in giro per l'Italia. Tutto ciò pero sarebbe poca cosa se non ci fosse la mano dello chef a impreziosire il tutto con le sue capacita professionali e la sua voglia di cercare i migliori prodotti campani e non da utilizzare all'interno delle sue preparazioni. Siamo andati a fargli visita oggi in questa calda giornata di fine agosto e abbiamo trovato una cucan ancora più concreta e matura di quanto ci aspettassimo, preparazioni impegnative ma non esasperate, sapori precisi e tecnica magistrale. Di seguito un piccolo racconto fotografico della nostra visita con alcuni dei piatti assaggiati. Forte il desiderio una volta usciti di ritornarci al più presto.





La nuova splendida location del ristorante Kresios a Telese














Il banco Gastronomia


I menu




Le bollicine di benvenuto


I pani con un cilindro di burro di Normandia




Pancotto d'astice



Tiramisù di bacalao island gold con mascarpone di fagioli





Il vino che ha accompagnato egregiamente il nostro pranzo





Bottone di Red King con fonduta di formaggio e pomodorini del piennolo




Gnocchi di patate viola con maionese di ricci di mare




Pacchero con Blak Code e finferli



Rombo in corosta di pistacchi e pomodoro









L'anatra...




Il rombo porzionato

lunedì 1 aprile 2013

Degustazioni autunno inverno 2012/13

Anche se la primavera quest'anno stenta ad arrivare è giusto, visto che siamo ad inizio aprile, tirare le somme delle degustazioni di questo autunno-inverno  e ricordare le belle bottiglie che ci hanno tenuto compagnia e riscaldato. 


Marzo 2013 Faro Palari 2005

Il Faro, dell'azienda agricola Palari di Salvatore Geraci è un affascinante vino siciliano composto da un blendt di uve autoctone tra cui il nerello cappuccio e nerello mascalese. Alla vista si presenta di un rosso robuno intenso; stiamo degustando l'annata 2005  e il tempo non ha scalfito nulla della vitalità cromatica del vino, al naso  si motra perfetatmente evoluto, si palesano forti note di marasca matura e dolce, vaniglia e interessanti note terziarie di cuoio e torrefazione. In bocca è ampio perfattemente contemporaneo, ben equilibrato, con la nota alcolica ben integreta e supportata da una spalla acida che libera il vino da qualsiasi pericolo di stucchevolezza. Al palato le note di marasca dolce si ripresentano accompagnate anche da intriganti echi di liquirizia e note balsamiche. Il trascorrere del tempo esalta il vino nel bicchiere con una progressione esponenziale delle caratteristiche organolettiche. Il finale è lungo e ci consegna un vino di un eleganza assoluta  meritando  la fama di essere uno dei vini italiani  che più si avvicina  ai grandi vini di Borgogna.  N.P.G.  91/100.










Dicembre 2012 Gaya & Rey 1999

   Vanto dell'enologia italiana, il Gaya & Rey è forse l'unico bianco italiano da uve chardonnay capace di competere e in molti casi vincere con i grandi bianchi d'oltralpe, è sempre una vera emozione quando si riesce a sedere intorno ad un tavolo con amici veri e bere simili gioielli.
   Alla vista il giallo paglierino carico ci inonda di luce dal bicchiere, siamo di fronte ad uno dei vini bianchi piu affascinanti della produzione enologica mondiale, famoso per la sua capacita d'invecchiamento e per la sua monumentale struttura. Abbiamo la fortuna stasera di degustare l'annata 1999, sono passati 13 anni dalla vendemmia di questo vino che sono serviti solo a renderlo straordinario. Appena versato nel bicchiere siamo avvolti da note balsamiche e di frutta bianca, in bocca ne apprezziamo la potenza unita all'eleganza della beva,  conquista le papille gustative senza monopolizzarle, infatti dopo aver bevuto la straordinaria componente acida ripulisce subito il palato e lo rende desideroso di una nuova esperienza gustativa. Col trascorrere del tempo al secondo bicchiere il vino mostra il meglio di se, la carattaristiche organolettiche di 10 minuti prima si sono decuplicate  in intensità e qualità, inoltre appaiono evidenti note di torrefazione, il tutto rimane sempre bilanciato da una componente acida monumentale che rende ogni sorso come se fosse il primo. Beviamo a questo punto con riluttanza quasi, ci piacerebbe avere la forza di volontà per attendere le cose straordinarie che questo vino ci potrebbe regale dopo un ora ancora di attesa nel bicchiere. Ma alla fine beviamo gli ultimi sorsi  senza rimorsi. N.P.G. 96/100





Marzo 2013   Donnafugata  Lighea 2011

Donnafugata è una delle cantine Siciliane più storiche e prestigiose. Negli ultimi anni  è stata capace di dare attraverso i suoi vini  un vero compendio dell'enologia sicula, stasera in degustazione abbiamo un suo gradevolissimo bianco il Lighea 2011, da uve zibibbo quest affascinante vitigno siciliano conosciuto per lo più in versione passita, dà vita a vini dolci di grande piacevolezza e notorietà. Nella veste di bianco secco non di meno apprezziamo molto questo vino. Al naso subito siamo colpiti da forte noti floreali, agrumate e  di  frutta esotica, in bocca dove temevamo un eccesso di untuosita , si mostra invece molto fresco e di piacevole beva. Il finale è persistente e di buona intensità. N.P.G. 82/100  





Gennaio 2013 Brunello di Montalcino Castello Banfi Riserva Poggio all'oro 1995

Ennesima degustazione di un esponente della nobile famiglia enologica dei brunello di Montalcino, nel caso specifico la riserva 1995 di Castello Banfi Poggio all'oro. Purtroppo al momento di versare il vino nel bicchiere  il colore tradisce subito un'avanzata fase ossidativa, al naso il vino conferma le sensazioni visive
infatti note di frutta surmaturata sono evidenti, la stessa cosa succede in bocca dove  la materizzazione  è evidente. Gli echi  di una pur monumentale struttura del vino che cmq si avvertono non fanno altro che aumentare il rammarico per non aver bevuto questo vino quanto sicuramente avrebbe potuto dare delle emozioni straordinarie. N.P.G.  Senza Voto





Novembre 2012  Guinot Blanquette del Limoux

Comprai ad inizio novembre una cassa di 8 bottiglie di questa interessante couvee di casa Guinot, e devo dire che ci hanno accompagnato durante tutte le festivita Natalizie 2012, in effetti  è un interessante bianco spumante metodo classico da 100% uve Mauzac,  è una couvee relativamente giovane, alla vista si presenta di un gradevole colore giallo paglierino carico, al naso piacevoli noti di frutta bianca, in bocca è preciso e persistente, gradevole, con echi lontani di limone.Nel complesso un insieme armonioso e molto piacevole. Un buon prodotto dall'ottimo rapporto qualità prezzo. N.P.G. 84/100












Dicembre 2012, Luce della vite  1999 Frescobaldi-Mondavi

Il luce della vite  è stato il primo esempio di vino italiano prodotto in joint -venture con un azienda d'oltreoceano, in questo caso i Marchesi Frescobaldi nel 1996 insieme con la californiana Mondavi hanno dato vita ad un grande vino mettendo in comune il meglio in quanto a conoscenze tecniche , tecnologie e vitigni. Il Luce della vite è un sapiente blendt al 50 % di Cabernet Sauvignon e San Giovese. In degustazione questa sera abbiamo l'annata 1999. Il vino appena versato nel bicchiere mostra toni che virano sul rosso granata con minime tracce del tempo trascorso, al naso le note olfattive tipiche dei vitigni che lo compongono appaiono subito nette, infatti apprezziamo note di frutti di bosco, il classico peperone verde, una nota speziata molto piacevole, purtroppo notiamo che in tutto questo, fa difetto l'intensità delle percezione, che non supera una sufficienza, che per un vino di tali potenzialità  è davvero poca cosa. Lo stesso succede nella fase gustativa: in bocca non si palesano difetti evidenti,  riconosciamo al palato le sensazioni olfattive ma sia la struttura sia la lunghezza e piacevolezza della beva sono molto ridotti e comunque non all'altezza della bottiglia in esame. Tutto ciò tenendo presente il valore della bottiglia e dell'annata e delle precedenti esperienze avute con questo vino, rappresentano una vera delusione per quanto poteva essere e non  è stato. N.P.G. 80












Febbraio 2013. Ornellaia 2000 Tenuta dell'ornellaia


Davanti a certi vini ormai straconosciuti e stra apprezzati c'è poco da dire, solo chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dal piacere che un prodotto di altissimo livello come questo può dare. Stasera in degustazione un grande Ornellaia in piena forma, tutte le straordinarie caratteristiche che hanno reso celebre questo vino appaiono subito evidenti.  Al naso, il vino è   complesso e ricco, molto intenso, note di peperone verde e note speziate ci avvolgono , arrivano poi anche le tipiche note terziarie di grafite  e cuoio, in bocca è un esplosione di frutti di bosco, cacao, di nuovo spezie, note di sottobosco, il tutto racchiuso da un eleganza che fa in modo che nulla sia fuori posto o stonato o eccesivo. Il finale come al solito  è potente e lunghissimo e dopo l'ulitma goccia c'è sempre il rammarico che sia davvero l'ultima. N.P.G. 91/100